Reddito di Cittadinanza, “Bamboccioni” e Giocatori d’Azzardo: rischi e fallimenti che si possono evitare.

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Reddito di Cittadinanza, “Bamboccioni” e Giocatori d’Azzardo: rischi e fallimenti

Povertà diffusa, assistenzialismo, giocatori e sanguisughe statali: in Italia è necessario un cambio di mentalità da trasferire velocemente alle nuove generazioni.

Era il lontano 2007 quando l’allora ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa (ora scomparso) coniò il nuovo termine “bamboccioni”… 

… riferendosi in particolare a quella fascia della popolazione giovane (sopra i 30 anni) che viveva ancora a casa dei genitori e, in molti casi, sulle loro “spalle” in termini economici.

Quella che per molti rappresentò un’uscita infelice (soprattutto se contestualizzata con la manovra che era stata lanciata per incentivare i giovani a lasciare il “nido” familiare), in realtà poteva servire come spaccato di una condizione, sempre più diffusa.

Ma sarà cambiata la situazione dal 2007 a oggi? 

Guarda tu stesso la mappa qui sotto:

L’Italia, come spesso succede in questi casi, può vantare una posizione quasi sul podio… ma al contrario!!

Infatti ci troviamo in sestultima posizione, appena sopra Slovacchia, Serbia e altri paesi dei Balcani.

Manco a dirlo, siamo ultimi tra i paesi che possiamo considerare più ricchi. Con un impietoso confronto se paragonati ai cugini d’Oltralpe, ai Tedeschi o al Regno Unito (senza parlare dei paesi del nord).

A proposito dell’importanza che ha il denaro, ti invito a leggere (se te lo fossi perso) l’articolo “I soldi fanno la felicità? Pare di sì, ma devi gestire i rischi!”, dove racconto come mai i soldi sono diventati così importanti nelle nostre vite… e come evitare che la loro assenza porti a spiacevoli conseguenze!

Ma torniamo a noi…

Reddito di cittadinanza: la tendenza all’assistenzialismo riduce la produzione di ricchezza.

Il dato sulla scarsa ricchezza media del nostro Paese purtroppo non solo è lo specchietto di una marcata differenza culturale e delle caratteristiche particolari del mercato del lavoro nazionale…ma di una tendenza, purtroppo molto diffusa, all’assistenzialismo.

Per avere il polso del fenomeno basta dare un’occhiata ai dati relativi al reddito di cittadinanza (qui trovi i dati aggiornati a Marzo 2022 – Fonte INPS)

Adesso, che tu sia d’accordo o meno con la manovra che è stata varata, di una cosa possiamo essere certi: è stato ritenuto un enorme fallimento praticamente da ogni esponente politico in Italia

I motivi sono molteplici e non è certo questo la sede per affrontarli, ci mancherebbe.

Basandoci però sui semplici dati forniti da INPS e Istat, possiamo vedere come 2 persone su 3 beneficiarie del contributo statale – il cui obiettivo è incentivare la ricerca attiva di un lavoro – non solo non ne hanno trovato uno…

ma nemmeno si sono sforzati di cercarlo!!

Troppo forte la tentazione di rimanere a casa (dai genitori, magari) e incassare l’assegno dell’INPS o, peggio ancora, continuare a lavorare in nero, percependo indebitamente il sussidio statale.

Purtroppo, molti studi di economia di stampo “austriaco” hanno evidenziato proprio un simile fenomeno: più l’assistenzialismo viene incentivato tramite forme di sussidio statale “a pioggia”… 

… e sempre meno spazio troverà l’iniziativa privata. 

Semplicemente perché è più comodo ricevere una somma di denaro in cambio di niente… piuttosto che dover lavorare per ottenerla.

reddito di cittadinanza assistenzialismo fallimento

Un esempio lampante sulla questione arriva da Karl Polanyi, storico ed economista ungherese del ‘900, e dal suo commento a un episodio avvenuto nel 1795 in Inghilterra.

In quell’anno prese vita il primo esempio di “reddito di cittadinanza” della storia, il cui esito non fu certo un successo.

Il sussidio, riservato ai contadini di uno sperduto villaggio nel Berkshire, diventò in poco tempo una forma di paternalismo… portando gli stessi lavoratori a diventare vittime passive dell’assistenzialismo. Preferendo ricevere il sussidio, legato al proprio salario minimo e al prezzo del pane, piuttosto che lavorare.

Altra conseguenza disastrosa fu che la retribuzione mensile toccò in pochi mesi praticamente lo zero: nessun datore di lavoro voleva pagare per un reddito comunque garantito dalla collettività. 

Insomma… la fotografia dello scenario economico e sociale del nostro paese, tra “bamboccioni” e parassitismo statale non è delle migliori.

Il gioco d’azzardo in Italia: un settore in salute e un rischio che non conosce età.

A questo possiamo aggiungerci un altro poco invidiabile traguardo: quello della spesa annua nel gioco d’azzardo.

Sale Slot, Gratta&Vinci, Superenalotto, scommesse, poker online e compagnia cantante portano nelle casse dello stato una valanga di denaro ogni anno: oltre 10 miliardi di euro.

Una cifra esorbitante, che posiziona il Bel Paese al primo posto in Europa come gettito fiscale d’azzardo, “doppiando” Francia e Regno Unito e addirittura incassando il quadruplo di Spagna e Germania.

Questo vuol dire che se andiamo a fare i conti…

… nessuno spende quanto gli Italiani in scommesse e simili!!

Il perché è presto detto: allo stato spetta il 10,5% su TUTTA la raccolta effettuata nel nostro territorio.

Tradotto in numeri, vuol dire una spesa mostruosa di circa 96 MILIARDI di euro ogni 12 mesi!

Ecco qui sotto un grafico che mostra l’andamento degli incassi negli ultimi anni… un settore decisamente in salute.

Ma sai quale altro dato fa riflettere?

Noi italiani non solo siamo il 1° Paese in Europa come spesa per il gioco d’azzardo, arrivando in alcune regioni come l’Abruzzo e la Lombardia a superare i 1.700€ al mese pro capite di cifre giocate (praticamente più dello stipendio medio italiano, che si aggira sui 1.550€)…

… ma siamo anche fanalino di coda per quanto riguarda le assicurazioni.

In pratica, pensiamo molto (ma molto) di più alla possibilità di vincere una grossa somma di denaro per merito della fortuna…

… piuttosto che all’eventualità di perdere tutto quello che abbiamo per un colpo di “sfiga”.

Gli imprevisti, si sà, accadono. E con frequenza decisamente superiore all’uscita di un 6 al superenalotto!!

Per indovinare la “sestina vincente” dovresti infatti sfidare il destino con un esito praticamente certo: la possibilità di vincere sarebbe infatti 1 su 622.614.630. Una su più di 600 milioni.

Lo 0,000000001%. 

In pratica sarebbe come se prendessi il telefono e chiamassi al cellulare un qualsiasi cittadino dell’Unione Europea, chiedendogli : «Scusi, non è che per caso mi può dare 150 milioni di euro??».

Quante chance avresti di sentirti rispondere «Ma certo mio caro sconosciuto… mi mandi subito l’Iban che provvedo al bonifico!!»?

 

Concorderai con me che uno scenario del genere è quasi surreale. 

 

Eppure… è un calcolo abbastanza preciso (i nostri “compaesani” europei sono poco più di 700 milioni).

A conferma di questo un matematico del CERN di Ginevra afferma che è più probabile l’asteroide 99942 Apophis colpisca la Terra nel 2036 causando un impatto devastante.

Pensa un po’ te!!

Mancanza di educazione finanziaria e deficit sulla cultura della prevenzione: cosa puoi fare fin da adesso?

Tutto il quadro va poi messo in relazione con altri dati, purtroppo meno felici.

Se andiamo a guardare l’incidenza in Italia di quello che viene considerato “il male del secolo”, i numeri sono ben diversi…

Non parliamo infatti di 1 possibilità su oltre 600 milioni… ma di un’incidenza terribilmente alta: del 6,24%. 

Portando nelle case di 377.000 persone ogni anno tristi, tristi notizie.

Per non parlare delle malattie croniche più comuni come cardiopatie, ictus, diabete. Qui il conto è ancora peggiore con quasi il 40% degli italiani che ne soffre.

E cosa fanno i nostri concittadini per affrontare in maniera razionale una situazione del genere…

… dove il proverbiale “colpo di natica” è rincorso in ogni modo e la sfortuna nemmeno considerata?

Te lo dico io cosa fanno: spendono il TRIPLO di quello che investono per assicurarsi – circa 33 miliardi all’anno, contando anche le polizze obbligatorie come l’RCA…

 

… gettando i loro soldi in pasto a slot machine e Gratta&Vinci, alla ricerca di una fortuna che forse non arriverà mai.

 

Ancora una volta la radice di questi problemi, ormai diventati endemici, cioè enormemente diffusi tra la popolazione, possiamo ricondurla a una singola cosa… o forse due: 

  1. una cronica mancanza di educazione finanziaria;
  2. un enorme deficit riguardo la cultura della prevenzione.

(leggi anche: Mancanza di cultura finanziaria e scarsa prevenzione dai rischi: due proiettili che devi schivare a tutti i costi!) 

Certo, argomenti del genere non sono mai piacevoli da affrontare, ci mancherebbe. Sono io il primo a dirlo!

Ma davanti all’eventualità di lasciare i tuoi familiari sul lastrico da un giorno all’altro, soltanto perché non hai firmato un paio di fogli quando ancora potevi le cose si potevano sistemare…

… vuoi veramente dirmi che riusciresti a dormire sonni tranquilli?

Lascio a te la risposta.

Io per oggi ho finito: abbiamo visto insieme quali sono le “piaghe” ormai sempre più diffuse nel nostro paese… e a quali conseguenze possono portare.

Adesso puoi decidere di fare due cose. 

La prima… è anche la più semplice. 

Chiudi questa pagina, e NON FAI NIENTE. Tutto resterà come prima

Continuerai ad ignorare l’incidenza di uno delle peggiori piaghe del mondo moderno…

… o a rincorrere il “colpo grosso” che difficilmente arriverà mai.

 

La seconda è andare su questa pagina → CLICCA QUI ADESSO!

Ti spiegherò in pochi minuti come (il perché ormai dovresti averlo già chiaro) tutelare il tuo futuro e quello della tua famiglia è di importanza fondamentale.

Perché la fortuna non la puoi prevedere… ma la sfiga invece sì.

Ti aspetto qui.

Nel frattempo… 

… ciao e buona vita!!

 

Simone

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