Il pericolo della “dematerializzazione” del denaro per i tuoi figli… e per le tue finanze!

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articolo su pericolo mezzi di pagamento digitali per i bambini- Blog di Mister Soldino

L’uso della moneta virtuale e il rischio di perdere il contatto con la realtà: un problema tanto degli adulti quanto dei bambini.

La moneta virtuale.

No, non sto parlando delle cryptomonete che da qualche anno stanno spopolando, soprattutto tra i giovani…

… ma di qualcosa di molto più “materiale”.

Tutti noi, bene o male, abbiamo avuto a che fare con dei metodi di pagamento che presuppongono l’utilizzo di carte di credito o di debito (chiamati anche bancomat), oppure con altri sistemi per pagare online, come Apple Pay, PayPal, Google Pay…. o su Amazon.

Ecco: in tutti questi casi, se ci pensi bene è probabile tu abbia pagato qualcosa. Solo che non l’hai pagato con moneta “fisica” – con il contante per intenderci – ma con della moneta considerata “virtuale”, dematerializzata. 

Presente cioè soltanto come un numero all’interno di un registro informatizzato, solitamente quello della banca di fiducia.

E fino a qui, dirai, tutto normale!

Probabilmente ti stai chiedendo come mai degli strumenti, diventati ormai parte della nostra quotidianità, dovrebbero costituire un rischio per i nostri figli.

Sono quasi sicuro che, a seconda di quanto grandi sono, ti sarà magari capitato di lasciarli il tuo telefono in mano per qualche sessione di gioco (se non hanno già il loro)…

… per poi ritrovarti strani addebiti sconosciuti sulla carta. Ovviamente non fatti da te!!

Il vero problema che porta con sé l’uso del denaro “virtuale”, specialmente quando stiamo istruendo i nostri bimbi a riguardo, è che fa perdere loro il contatto con la realtà. 

E non lo dico io, ma numerosi studi effettuati da esperti di marketing a partire dagli anni ‘80, in cui è stato evidenziato, poco dopo l’introduzione di questi sistemi di pagamento alternativi, come le persone spendessero dal 20% fino al 30% in più…

… semplicemente usando una carta di pagamento anziché del contante! 

E non sono nemmeno i dati più clamorosi che abbiamo a disposizione sull’argomento: in alcuni casi la “forchetta” di spesa tra chi usa la carta e chi il contante, toccando quindi con le mani il proprio mezzo di pagamento…

… era addirittura superiore del 409%!

Ad aggravare la situazione, le ricerche di mercato effettuate non si riferivano a dei bambini delle elementari o a degli adolescenti ai primi anni delle media… ma a degli adulti fatti e finiti.

Pensati che se perfino noi “grandi” cadiamo in queste “trappole” senza accorgercene… i nostri figli rischiano ancora di più, purtroppo.

credits: https://centropsicoterapiabologna.it/

Modelli di pagamento “in-game”: spesso il primo (pericoloso) approccio dei più giovani alla dematerializzazione del denaro.

Soprattutto in un momento storico come quello attuale, in cui i giovani prendono dimestichezza con l’online, principalmente per merito (o colpa…) di app e giochi. 

Sempre più improntati su un modello di business che comporta delle spese cosiddette “in-game” – pagamenti di piccolo importo ma frequenti, necessari per poter avanzare velocemente nel gioco – che possono portare il nostro piccolo in un vortice di spese compulsive…

… senza che lui nemmeno se ne accorga (e, spesso, nemmeno noi).

Questo rischio è stato confermato anche da una recente ricerca effettuata da Doxa Kids insieme e FEduF, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio. 

Fortunatamente, per quanto il 48% dei ragazzi intervistati abbia dichiarato di possedere una carta di pagamento di qualsiasi natura, restano ancora molto legati all’uso del contante. 

A quanto pare monete e banconote, specie nei più piccoli, riescono ancora a creare un senso quasi “magico”…

… dove il possesso, il tenere stretti tra le mani i loro soldini li rende più consapevoli del costo dei piccoli oggetti che con quelle monete o banconote potranno comprare.

E questa è di certo una grande fortuna: sempre secondo la stessa ricerca citata poco sopra, più di un terzo dei ragazzi hanno ammesso candidamente di aver speso del denaro…

… senza nemmeno essersene resi conto!! 

Il 30% è arrivato a fare degli acquisti in maniera totalmente inconsapevole… e questo è un dato piuttosto preoccupante.

Come vedi… il rischio esiste ed è anche piuttosto concreto.

Ma non è finita qui!

La scarsa diffusione dei mezzi di pagamento elettronici in Italia: una piccola fortuna (per i nostri figli).

Un altro fattore importante, che in questo caso gioca a nostro favore è la scarsa diffusione dei mezzi di pagamento elettronici nel nostro paese, almeno se confrontati con i dati degli altri paesi europei. 

Infatti, quello che normalmente potrebbe essere considerato quasi un “deficit culturale”, diventa in questo caso una piccola fortuna: permette così ai nostri bimbi di restare legati più a lungo all’uso del denaro “fisico”… 

… con tutti i benefici per la loro educazione che questo comporta.

È infatti molto più difficile per loro tenere traccia delle spese quando effettuate online con carte o altri strumenti.

In questi casi il “senso” del denaro tende a ridursi. 

Magari per noi potrà sembrare un controsenso, visto che le varie app bancarie e simili presentano al loro interno un sistema di rendicontazione preciso e puntuale… ma per i più piccoli non è così.

A supporto di questa tesi cito le parole dello psicologo di fama internazionale Paolo Legrenzi:

«l’uso delle carte di credito non ci permette di fare bene i conti […]. 

Mentre il contante “segrega” ogni singolo atto di spesa, lo isola, lo rende visibile, codificabile e, quindi, facilmente memorizzabile e confrontabile con altri… gli strumenti elettronici sono silenziosi e, in questo senso, agevolano spese e quindi consumi»

Risulta piuttosto evidente dalle parole del Prof. Legrenzi come il rischio che i nuovi sistemi di pagamento portino i nostri bambini a perdere il “contatto” con il denaro, e a spendere di più senza nemmeno accorgersene, è decisamente alto.

Un ulteriore problema è che una situazione del genere non migliorerà in breve: le persone, e i giovani in particolare, impareranno certamente a essere prudenti, misurando le proprie spese…

… ma ci vorrà parecchio tempo. Per questo la  generazione dei giovani di oggi sono a rischio.

La tesi è sostenuta dallo stesso Legrenzi, portando come esempio la situazione in quei paesi finanziariamente più “evoluti” rispetto a noi, come USA e Regno Unito. 

Qui, per esempio, l’enorme diffusione dei sistemi di pagamento digitali ha portato a fenomeni distorsivi anche gravi, come lo smodato ricorso al credito al consumo… purtroppo gravemente nocivo per la salute finanziaria delle famiglie coinvolte.

E, se nemmeno il mondo anglosassone è riuscito ad adattarsi in tempi breve all’uso del denaro elettronico… difficilmente potremo riuscirci noi, dove questo è diffuso da meno tempo.

In tutto questo ricopre un’importanza fondamentale leducazione finanziaria per i più piccoli, anche tramite la famosa “paghetta”, grazie alla quale i nostri figli potranno mantenere confidenza con i “soldi che si toccano”…

… riducendo di molto il rischio non solo di spese pazze e magari nemmeno volute, ma anche che crescano perdendo il contatto con il denaro e il suo uso responsabile.

Bene, abbiamo visto quali rischi si celano dietro il denaro “dematerializzato” e come questo possa influire in maniera negativa sull’istruzione economica e finanziaria dei tuoi bimbi.

E questo è certamente un passo in avanti per mettere al sicuro il futuro dei tuoi figli!!

Un altro passaggio fondamentale sai quale dovrebbe essere?

Blindare il tuo futuro (e di conseguenza) quello dei tuoi figli con Mister Soldino.

Per aiutarti in questo delicato processo, a cui tengo moltissimo anche io come genitore, ho preparato un breve video, riservato in esclusiva a chi ha comprato il libro di Mister Soldino ai propri bimbi.

Lo puoi trovare in questa pagina.

Sono sicuro che ne rimarrai entusiasta!!

A presto e buona vita da…

… Simone, Gabriele e Edoardo!

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