La successione di un imprenditore: rischi, vicende e soluzioni per evitare disastri economici alla propria famiglia.
Un’impresa è molto spesso come un figlio.
Dal momento in cui l’idea che porta alla sua nascita viene “partorita” a quando prende forma concretamente…
… il sentimento che lega l’azienda al proprio “padre” (o “madre”) in molti casi può ricordare all’amore che si prova per il proprio figlio.
Quella che fino a poco tempo fa poteva magari sembrare una stramberia, da poco è stata confermata perfino dalla scienza: infatti secondo uno studio pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping, effettuato da un pool di ricercatori dell’Università di Helsinki su un gruppo di padri e imprenditori, ognuno sottoposto a delle foto dei pargoli o delle aziende a cui avevano dato i natali…
… è emerso che il “sentimento” verso le proprie creature era molto simile, se non addirittura uguale in alcuni casi.
La verifica è stata effettuata non solo tramite questionari specifici, ma anche con l’aiuto di una speciale risonanza magnetica funzionale (fMRI), in modo da evidenziare le reazioni nella parti del cervello adibite a emozioni come affetto, soddisfazione, amore e orgoglio.
Ma cosa c’entra il coinvolgimento emotivo di un padre e di un imprenditore con il futuro del proprio figlio?
Purtroppo… qualche punto di contatto esiste.
Durante la mia esperienza come assicuratore, lunga oltre 25 anni, ne ho viste di tutti i colori.
Famiglie letteralmente spaccate a metà… soltanto perché mancava un banale pezzo di carta.
Può succedere, durante la vita di una persona, di ritrovarsi in una felice duplice situazione: quella di madre (o padre)… e quella di imprenditore (o imprenditrice).
E questo, manco a dirlo… è anche il mio caso!!
Infatti, in quanto padre di due splendidi ragazzi, Edoardo di 12 anni e Gabriele di 16 anni, e imprenditore, le responsabilità che ho nei confronti dei miei figli e della mia azienda sono molte e interconnesse tra loro.
Uno dei pericoli maggiori a cui loro sono esposti è quello di ritrovarsi nella disastrosa situazione di diventare, come chiamo io: “’imprenditori bambini”.
No, non sono diventato matto!
Se un domani mi dovesse succedere qualcosa (…scongiuri…) e la mia situazione successoria non fosse “blindata” a dovere…
… rischierei di vedere la mia prole “fagocitata” dal mondo del lavoro da un giorno all’altro.
Il problema più grave?
Questo succederebbe anche se loro fossero ancora minorenni, al momento di ereditare quello che negli anni e con tanti sacrifici ho costruito per loro.
Certo, come argomento da affrontare non è per niente piacevole. Ne so qualcosa, te lo assicuro…
Ma farei qualunque cosa pur di evitare ai miei figli di ritrovarsi nelle mani di un giudice deciso dal tribunale, a quel punto titolato secondo la legge a decidere del loro futuro.
Inutile dirti che anche per l’azienda stessa che hai costruito con sudore e sacrifici negli anni (se questo è il tuo caso), le cose non si metteranno per niente bene…
Se, come per la mia situazione, l’erede (o gli eredi) designati sono minorenni…
… il giudice potrebbe decidere di liquidare l’azienda se gli eredi minorenni diventassero soci responsabili.
Questo vuol dire che il mio socio dovrebbe liquidare le quote spettanti ai miei figli, secondo il controvalore monetario stabilito dal tribunale.
E se questa, per varie ragioni, non fosse una strada percorribile?
La società verrebbe messa in liquidazione. Caput, finita.
Peggio ancora, se invece l’eredità riguardasse quote di S.r.l. o S.p.A., quindi senza che gli eredi diventino soci responsabili: in questo caso significherebbe avere il giudice in assemblea soci e trovarsi con l’azienda paralizzata.
Ma non è tutto: il quadro si aggraverebbe ancora di più se io non fossi sposato con mia moglie e magari lei fosse mia socia.
In quel caso infatti – e ho visto purtroppo famiglie in questa situazione – lei avrebbe dovuto liquidare di tasca sua le quote spettanti ai nostri figli.
Se necessario, anche ricorrendo a mutui o prestiti… visto che l’operazione di liquidazione verrebbe imposta dal giudice.
Uno scenario distruttivo per l’ecosistema familiare che non augurerei a nessuno al mondo.
Il testamento: strumento fondamentale nella gestione dei rischi della famiglia e dell’impresa.
E sai la cosa peggiore di tutte?
Un disastro del genere si potrebbe evitare in 5 minuti di tempo… e con un semplice foglio e una penna a disposizione.
Lo so. Sembra assurdo, ma è così.
Non sai quante volte ormai mi sia capitato di sentire storie di famiglie messe letteralmente in ginocchio, in momenti emotivamente già difficili…
… soltanto perché mancava all’appello un maledetto pezzo di carta.
Forse arrivati a questo punto l’avrai capito: sto parlando del testamento.
Mentre nell’immaginario comune le persone sono convinte che servano per forza un notaio e migliaia di euro per scriverne uno che sia valido e vincolante…
… la verità è che bastano un foglio di carta, una penna, la data e la tua firma. Tutto qui, davvero.
Basterebbero pochi minuti di tempo per evitare che il destino della tua famiglia venga deciso da un giudice nominato dal tribunale… e da assurde leggi di 80 anni fa (redatte nel dopoguerra).
E te lo dico da padre e da imprenditore: poche scelte possono separare un futuro roseo e sereno per la tua famiglia da uno pieno di incertezze.
Esperienze che ho sperimentato in prima persona e, credimi, non vorrei mai più doverle rivivere.
Anche per questo motivo ho deciso che dovevo provare a fare qualcosa, cercando di far smuovere le persone…
… convincendole ad affrontare degli argomenti che mi rendo conto essere scomodi, a volte insostenibili… ma di un’importanza infinita.
Ne parlo in maniera approfondita in questa pagina → CLICCA QUI
Prova a darci un’occhiata: vedrai che, una volta arrivato in fondo, ti sarai tolto un enorme macigno dalle spalle.
Parola di padre (e imprenditore).
Ciao e buona vita,
Simone